Giovancarlo Tramontano, Conte di Matera

L'Opera

Giovan Carlo Tramontano, conte di Matera, era un nobile detto “loricato”, cioè di estrazione borghese, fedele al re e primo eletto del popolo nel Parlamento napoletano, degno, pertanto, della intitolazione di una strada in suo onore nel centro storico della città. Tramontano fu ucciso in data 29 dicembre 1514. Per giustificare l’assassinio feroce del conte, bisognava farlo passare per un brutale tiranno che, per completare il castello, aveva chiesto la manodopera del popolo, mal pagandolo; avrebbe progettato una battuta di caccia con i cadetti della nobiltà, allo scopo di farne una strage; ancor più grave avrebbe voluto applicare lo ius primae noctis, il diritto, cioè, di avere a propria disposizione le giovani spose, contadine e non, nella prima notte di matrimonio. Per i 500 anni dalla morte, Antonio Montemurro, sempre attento a recuperare momenti storici e di costume della comunità materana, allestì una rappresentazione teatrale che ebbe grande successo di pubblico, ottenendo il merito di far rivivere alla città un evento storico lontanissimo, di cui erano rimasti, come documenti, un castello incompleto, con possenti torrioni e una via Riscatto, attigua alla Cattedrale, dove il Conte fu ucciso quando, usando una porta secondaria della chiesa, cercava salvezza nella sua abitazione, a pochi metri di distanza, in palazzo Ferraù.

L'Autore

Antonio Montemurro (1947) ha studiato Biologia presso l’Università degli Studi di Bari. Si è specializzato in Analisi Cliniche all’Università di Camerino e poi in Microbiologia Medica, ancora presso l’Università degli Studi di Bari. Ha diretto un laboratorio di analisi cliniche ed ha insegnato Scienze Naturali negli Istituti Superiori. Dal 1992 si dedica attivamente alla recitazione teatrale. Ha fondato nel 1994 Talia Teatro, una Compagnia di filodrammatici. Ha scritto per il teatro diversi lavori, in lingua e in vernacolo materano, attualmente in corso di pubblicazione.